mercoledì 16 aprile 2008

Scazzata Andante

Oggi sto un po' così, tra gli strascichi di ieri e le preoccupazioni di domani. Per esempio, catatonizzata dai girolini del latte rimestato nella tazza, ho tutto il tempo di pensare ai tanti soldini spesi negli ultimi giorni, tutte cose necessarie eh, non sono una superflua io, roba come un paio di calze nuove per poter alternare i calzettoni, un po' di necessaire per la toilette e la depilasciòn chè ogni tanto mi capita di farmi vedere in pubblico, sembra poca roba ma per una poveraccia di studentessa invischiata nel corso di laurea più lungo del mondo significa farsi allungare ripetizioni di 20euro da genitori compassionevoli ma quasi scoglionati. Vorrei poter lavorare, ma per questo mi sento in compagnia e come si dice "mal comune mezzo gaudio". Rincuoratami così, mi viene in mente il pensiero felice della giornata, oggi viene la parrucchiera. E' un evento che faccio accadere ogni tot di svariati mesi proprio per non rovinarmi la sensazione di rinnovamento, una sforbiciata per ridare forma al mio taglio che originariamente è glam più corto dietro e quindi più lungo davanti. Ma soprattutto mi faccio il colore perchè il vanto della mia maturità a 25 anni non compiuti sono una decina di capelli bianchi scarsi che però stanno tutti in superificie. Il criterio con il quale decido che è ora di far venire in casa C. la parrucchiera è la frequenza con cui le persone mi guardano in testa mentre parliamo o con la quale mi vedo i fili bianchi anche specchiandomi nei finestrini delle macchine. Al fondo di tutti questi pensieri articolati c'è la preoccupazione di dover chiedere scusa a qualcuno perchè ieri l'ho riempito di "stronzo", ma non è tanto questo quanto l'aggettivo rafforzativo "di merda" che deve averlo disturbato. Io mi pento solo del 25% delle parolacce dette perchè mi hanno insegnato a chiamare cose e persone con il loro nome e quindi se uno stronzo lo fa io glielo dico. Devo trovare un modo per farmi ringraziare per le scuse.

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