giovedì 8 maggio 2008

Aspirazioni

Se a qualcuno interessasse conoscere una qualche mia peculiarità caratteriale, io per dirne una a caso direi che sono una persona pratica, realistica. Non mi lascio trascinare in sogni ad occhi aperti, castelli in aria, allucinazioni, film, sketch, aspettative e tutte quelle cose che son frutto della fantasia, ma che spesso hanno dei riflessi anche in questo mondo e con dei risvolti non sempre vantaggiosi.
Malgrado questa mia inattitudine anch' io ho il mio pensiero fantastico, nel senso proprio da favola. Si tratta in realtà di un personaggio combinato tra il genio della lampada e le fatine cicciotte della bella addormentata. La mia è una fata che tra tutti gli sventurati, nullatenenti e nullafacenti della Terra, sceglie me, viene da me e con la voce sexi e dolce delle fate mi dice "Nocella, dimmi tre cose che tu vuoi e io te le donerò". Dice cose che possono essere desideri, oggetti, abilità, uomini, stati di grazia... Certo che ne ho cambiati di aspirazioni nel tempo, sono partita dalla triade elementare "voglio essere bella, brava e buona", poi son diventata più sottile e desideravo "liberami dai peli superflui, allungami di 4-5 cm tibia e perone, fà che tutte le cose come le leggo immediatamente le imparo". Ma oggi desidererei di più, oggi son matura e sebbene ancora non abbia raggiunto la fase di beatitudine necessaria per desiderare la fine della fame e della guerra nel mondo, son giunta alla triade classica: Salute vita natural durante. Sembrerà cosa banale, ma penso che bella libertà sarebbe poter andare in giro con i vestiti estivi tanto non mi ammalo e non dover stare attenta agli sbalzi di temperatura, alle correnti e al vento e la pioggia che tanto non mi ammalo, essere raggiunti da schizzi di starnuto tanto non mi ammalo, pungermi con una siringa infetta tanto non mi ammalo, strafare di vizi tanto non mi ammalo. Al secondo posto chiederei di funzionare ad energia inesauribile. Potrei svegliarmi tanto presto la mattina da avere il tempo di fare colazione, vestirmi e truccarmi come si deve così da assomigliare ad una fata e non una strega; lavorare tutta la mattinata e tornare a casa ancora fresca come una rosa magari pronta ad imparare a cucinare; affrontare il pomeriggio di studio grintosa come fosse il primo esame; prepararmi per la serata minuziosamente con tutto il tempo necessario, mettermi la gonna che fa femminile e avere ancora la forza di uscire a cena ed essere brillante e poi di essere presente a me stessa e di onorare il dopo cena e dopo il dopo cena dimostrare di essere più sveglia di prima pronta alle leziosità che richiedono impegno ma che, anche queste, fanno tanto femminile... Si sarebbe una bella cosa. E poi in ultimo una dote intellettuale, vorrei essere poliglotta. Cosa c'è di più bello che usare la stessa lingua senza sentirsi in difficoltà, senza sentirsi estraneo, per capirsi subito e non fraintendersi. Parlare greco con il mio compagno di università greco, parlare in inglese con la mia amica del New Jersey, parlare romano con quelli che parlano così, non dimenticare il barese per parlare con i baresi, il cinese con i cinesi che si mettono alla stazione con le bancarelle di made in china e il senegalese o il francese o l'arabo con quelli che si mettono sempre alla stazione e vendono made in china, ma che non si capisce da dove vengono. Insomma non arrivare a fare come mia madre e le sue amiche che hanno i soldi e la voglia di fare un viaggio, ma non sanno dove perchè sono ancora ferme alla domanda "Nocella dove possiamo andare in un posto dove parlano in italiano? Chè l'inglese non lo sappiamo"
"........... (perchè le altre lingue invece)....."
"No, non in Italia"

Ah se esistessero le fate.

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